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PETROLIO: crisi nera

Writer's picture: Emiliano FloràEmiliano Florà

Il prezzo del barile con consegna a maggio crolla: per la prima volta nella storia chiude in negativo a -37,63 dollari a barile.


Disclaimer: il seguente articolo non vuole essere invito all'investimento ed alla scelta dei prodotti ivi riportati.

L’oro nero ha rivestito un ruolo molto importante nell’economia dei nostri tempi. Sebbene però venga considerato una delle materie prime più importanti, in molti stanno scommettendo sul suo collasso".

Il petrolio è una risorsa non rinnovabile, quindi limitata e destinata ad esaurirsi nel tempo, dagli utilizzi più diversi: energia, anche termica, ed alimentazione della maggior parte dei veicoli su terra, aria e rotaia.

Uno dei fattori che ne determina il costo è ovviamente l’incontro tra la domanda e l’offerta, ma ad influenzare l’andamento dei prezzi possono essere avvenimenti e cambiamenti economici, politici e sociali con le loro pressioni.

In questi ultimi giorni, la crisi economica indotta dal Coronavirus ha tagliato la domanda di 30 milioni di barili…e pensare che, nel 2019, la produzione mondiale era salita al livello di 100 milioni di barili al giorno, con un mercato che la assorbiva quasi totalmente.



Brent e WTI


Il Brent Crude Oil, o semplicemente “Brent”, scambiato all’International Currency Exchange (ICE), è un tipo di greggio estratto nel Mare del Nord, usato come punto di riferimento per la definizione dei prezzi in Europa, Africa e Medio Oriente.

Il West Texas Intermediate (noto come WTI), scambiato al NYMEX, caratterizza il paniere di petroli estratti nel sud degli Stati Uniti.


In passato, il prezzo del Brent e quello del WTI sono stati scambiati intorno alla parità, ma negli ultimi anni la forchetta tra i due benchmark si è ampliata a causa dell’aumento della produzione in Nord America e l’instabilità geopolitica nel Medio Oriente; inoltre, mentre il prezzo del Brent è condizionato dai costi di trasporto, non è uguale per il WTI poiché viene trasportato via oleodotto.


Questi i prezzi del Brent e WTI di oggi alle ore 16:00:


Il WTI oggi ha raggiunto i minimi dal 1989: “Forte calo della domanda e questioni tecniche con scadenza domani”, riporta “Il Sole 24 Ore”.


Investire nel petrolio?

Nelle ultimissime ore, si sono moltiplicate le richieste degli investitori circa la possibilità di investire sul #petrolio proprio perché gli attuali prezzi, storicamente molto bassi, invogliano l’investimento sul medio o lungo periodo.


Per valutare se ne valga la pena o no, bisogna fare qualche considerazione.


Va ricordato innanzitutto che, quando si sente parlare del prezzo di petrolio, ci si riferisce al valore del contratto con scadenza generica ovvero quello con scadenza più ravvicinata. Sul petrolio infatti, così come le altre materie prime, non esiste un titolo o un indice dedicato ma si investe attraverso contratti derivati a scadenza, i Futures.

In genere, quasi tutti i contratti quotano prezzi diversi, e questo è dovuto a vari fattori quali numero di posizioni aperte, domanda e offerta totale, stagionalità ed attesa delle scorte in eccesso.

Se si osserva il prezzo dei contratti Futures con scadenza nei prossimi mesi, si nota come questo sia in aumento fino ad arrivare ai 33,55 Dollari nel Gennaio 2021.



Questa curva in costante crescita è chiamata CONTANGO (in contrapposizione alla curva BACKWARDATION che si verifica quando il prezzo dei contratti successivi sono inferiori a quello in scadenza) e fa sì che il contratto nuovo costi di più di quello che scade.

In alternativa all’apertura di conti derivati, si può investire in petrolio attraverso uno degli ETF quotati in Borsa italiana o un ETC senza leva.

In ogni caso, questi due strumenti non eviteranno all’investitore di subire i rollover spread ed i costi di CONTANGO.

Prima volta nella storia (aggiornamento, ore 22:00)


Alle 20:30 di questa sera, il prezzo del barile americano WTI di maggio è sceso fino a -37,63 dollari al barile.

I pochi contratti ancora aperti sulla scadenza di maggio (domani 21 Aprile sarà l'ultimo giorno di contrattazione del contratto maggio 2020) hanno prezzi in negativo, ciò vuol dire che le aziende petrolifere pagano circa 38 Dollari al barile pur di liberarsi del greggio in eccesso!

Ecco cosa riportano Ansa e La Repubblica.






Oggi è un giorno da ricordare per il petrolio, ed il futuro a parere di molti economisti è già segnato.

Le previsioni indicano un collasso dell’industria petrolifera e di quella del carbone già tra dieci anni, o quantomeno entro il 2040, per via della pressione delle energie rinnovabili e della nuova consapevolezza ambientale.


Crisi "nera", si direbbe. Staremo a vedere.


 
 
 

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