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PIANO CASHLESS E LOTTA ALL'EVASIONE FISCALE

Writer's picture: Emiliano FloràEmiliano Florà

Updated: Dec 16, 2020

Italia Cashless è il piano messo a punto dal Governo, a partire dall'8 di dicembre, che premia chi non usa il contante negli acquisti, dove "ogni piccola spesa quotidiana può diventare un guadagno": infatti, chi usa carta di credito o bancomat (Amex, Bancomat, Diners, Maestro, Mastercard, PostePay, VISA, V-Pay, Nexi) e app (Satispay, Yap e Hype) avrà rimborsata una parte della spesa effettuata.

QUAL E' L'OBIETTIVO DI ITALIA CASHLESS ?

L’obiettivo, si legge nel sito del Governo, è quello di modernizzare il Paese favorendo lo sviluppo di un sistema digitale più veloce, semplice e trasparente.

Bene. Vediamo come funziona.



COME SI PARTECIPA

Per partecipare, è necessario assicurarsi di avere SPID o Carta d’Identità elettronica e, in seguito, scaricare l'app IO che serve per iscriversi al programma. Occorre inoltre comunicare anche numero di carta/e di credito o di debito o prepagata in possesso e di conto corrente bancario: ogni volta che si pagherà con una di quelle carte, si vedrà accreditato sul conto corrente un 10% dell'importo totale che si è speso.

Puoi trovare maggiori informazioni qui ed alla pagina dedicata.


"Bello pagare il 10% in meno su ogni acquisto!". E' proprio così?



SPECIFICHE DEL PIANO

  • Innanzitutto 'cè da dire che gli acquisti non devono essere fatti online.

  • Poi: il cashback che tornerà indietro non verrà accreditato immediatamente, ma ci vorrà un po di tempo.

  • Inoltre, per ogni acquisto c'è un ritorno massimo di 15 euro - sì, 15 euro - e non importa quanto si è speso; quindi ad esempio se si acquista un notebook da 600 euro, si vedrà l'accredito sempre dei 15 euro anziché dei potenziali 60 che corrispondono al 10%.

  • Non servirà a nulla fare pagamenti dilazionati, qualora la spesa fosse appunto consistente: l'app è in grado di ricondurre i vari pagamenti al solo acquisto in oggetto (e si rischia anche, facendo così, di venire esclusi dal programma).

  • Altra cosa: c'è un minimo di acquisti che è necessario fare perché si vedano tornare i soldi indietro sul conto.

  • Intanto, in questi ultimi giorni del 2020, c'è l’ "Extra Cashback di Natale", cioè dall’8 al 31 dicembre 2020, per avere il 10% di rimborso fino a 150 Euro, bastano 10 acquisti con carte di credito, carte di debito e prepagate. Ma poi, a partire da gennaio, sarà necessario fare almeno 50 acquisti nell'arco di sei mesi; questo vuol dire che, se non si faranno almeno questi 50 acquisti, non si avrà un centesimo di ritorno.


Il sistema è fatto in pratica per spendere, spendere ed ancora spendere: allo scadere del periodo di sei mesi, il conteggio ricomincia da capo e si può arrivare a 300 Euro all’anno, cioè fino a 150 Euro a semestre con almeno 50 pagamenti. In altre parole, se si spende nell'arco dell'intero anno 3.000 euro in un numero determinato di pagamenti, si può ricevere indietro il 10% e cioè 300 euro.


  • Non da ultimo: non sono validi gli acquisti necessari allo svolgimento di attività imprenditoriali, professionali o artigianali.


L'ipotesi che questo piano serva a combattere l'evasione fiscale inizia razionalmente a scricchiolare.

Il fatto di non includere le spese dei professionisti o degli artigiani necessari per la propria attività lascia un bel pò di amaro in bocca.


Inoltre vi è poca credibilità sul fatto che le persone siano incentivate, e scelgano, di pagare con carta (anziché cash) quegli stessi professionisti, per un servizio ricevuto, al fine di ottenere un ritorno economico al massimo di 15 euro.


Quello che lascia ancora più perplessi è la "Lotteria degli scontrini", una lotteria nazionale gratuita che prevede estrazioni settimanali, mensili e annuali, che fanno leva su meccanismi sottesi al gioco e, spesso, sull'ignoranza e sull'avidità di denaro.


RIFLESSIONI FINALI

In un sistema basato sempre più sul debito, nel pieno di una distorsione tra economia virtuale e quella reale, è èvidente che più che combattere l'evasione sembra si voglia drenare la ricchezza privata (che in Italia è tra le più grandi d'Europa, considerando beni immobili e liquidità) degli italiani che ora più che mai propendono al risparmio, e favorire le commissioni che le banche fanno pagare alle attività per ogni transazione elettronica (si ricorda che, notizia di qualche settimana fa, il Governo e le banche hanno raggiunto un accordo per l’abolizione delle commissioni sui pagamenti con carte, bancomat o smartphone via pos, ma solo fino ai 5 euro).


Tutto questo lascia presupporre, poi, per il prossimo futuro, un innalzamento dei prezzi dei prodotti da parte dei commercianti stessi per continuare a convivere con queste logiche di cashback.


Le opportunità offerte dalla tecnologia volte a sviluppare il processo di digitalizzazione dei pagamenti dovrebbero essere utilizzate per favorire lo sviluppo digitale dell'economia nazionale e della pubblica amministrazione, per migliorare velocità d'esecuzione-sicurezza-efficienza e praticità dei pagamenti, oltre che combattere la vera evasione, nell'ottica di rimanere al passo con gli altri Paesi.


Il discorso dei cashback utilizzato a questo scopo ha, invece, un effetto mascherato e doppiamente negativo: i commercianti sostengono alte commissioni per ogni transazione elettronica ricevuta e gli acquirenti hanno sempre meno percezione del proprio denaro (specie per i non nativi digitali) poiché indotti da FOMO per raggiungere i requisiti di quantum e di spesa minimi (almeno 50 operazioni a semestre con pagamenti in moneta elettronica e, quindi, 100 all’anno).


Per quanto riguarda la lotteria degli scontrini...

Non siamo ai livelli della ludopatia, ma ci siamo molto vicini (il portale è stato preso d’assalto nei primi giorni dalla messa online da milioni di italiani, curiosi di capire i meccanismi di questa lotteria, che prevede estrazioni settimanali e mensili e un premio finale da addirittura 5 milioni di euro).


...E pensare che il "decreto dignità", che ha compiuto 2 anni quest'estate, recitava il divieto “di qualsiasi forma di pubblicità, anche indiretta, relativa a giochi o scommesse con vincite di denaro, comunque effettuata e su qualunque mezzo, incluse le manifestazioni sportive, culturali o artistiche, le trasmissioni televisive o radiofoniche, la stampa quotidiana e periodica, le pubblicazioni in genere, le affissioni e internet".


Tra l'altro, la lotteria in questione rischia di diventare un bluff.

Gli esercenti stanno chiedendo di posticipare la partenza, perché il 50% della rete non è adeguato o non è pronto a garantire l’abilitazione ai meccanismi della lotteria: oltre ai registratori di cassa che dialogano con l’Agenzia delle Entrate, è necessario infatti aggiornare il software e dotarsi di uno scanner per la lettura del codice lotteria, il tutto per un costo che si aggira sui 300 euro, uno sforzo economico che al momento non tutti possono sostenere e che di fatto ha escluso alcuni esercenti anche dal cashback, che è già partito.

In questa situazione, e visto quanto già successo con il bonus mobilità, il rischio di essere travolti da problematiche tecniche è molto alto e pare che il Governo stia ragionando sul da farsi e sull’ulteriore rinvio della partenza.


Per ciò che concerne la cosiddetta "cashless society", l'argomento merita certamente una trattazione più approfondita e verrà trattato in altro articolo.


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